Stiamo vivendo un periodo caratterizzato da un enorme progresso delle tecnologie informatiche, uno sviluppo che sta toccando tutti gli aspetti delle attività umane. Queste nuove tecnologie si stanno rivelando molto pervasive: esse stanno cambiando le modalità di lavoro, di studio, di divertimento e di svago delle persone. I computer sostituiscono gli operatori di sportello nelle banche, nelle stazioni, negli uffici pubblici, rimpiazzano gli operai nelle fabbriche ed anche molti impiegati negli uffici.

Le persone più avvedute si interrogano sulle possibili conseguenze: se i computer sostituiranno le persone in molte attività, di routine o di concetto, che ne sarà di chi lavora in tali settori? Se si tratta di una seria minaccia, è meglio prenderne coscienza al più presto e pensare a come fronteggiarla e gestirla, piuttosto che ignorarla e trovarvisi di fronte impreparati.

Ma sarà veramente così? Computer e persone si contenderanno il lavoro, oppure gli esseri umani sapranno rivolgere il proprio interesse verso campi di attività ancora poco presidiati e da sviluppare? In fondo è quello che gli economisti ci fanno notare: l’innovazione ha sempre ricreato i posti di lavoro che metteva in pericolo e le persone rese disponibili ne hanno approfittato per rivolgersi verso nuove attività economiche. La meccanizzazione agricola ha reso possibile disporre di forza lavoro per lo sviluppo della industria. L’automazione nelle fabbriche ha consentito di spostare le risorse umane in esubero nel settore dei servizi, che ha avuto un enorme sviluppo nei paesi più progrediti.

È il momento di fare qualche ragionevole valutazione sul futuro del lavoro del genere umano (come lo intendiamo attualmente) in un contesto in cui i computer si diffonderanno in tutti i campi, più ancora di quanto è avvenuto finora.

Il seminario informativo sarà tenuto dal professore Pier Franco Camussone dell’Università degli Studi di Trento, e si svolgerà giovedì 17 novembre a partire dalle ore 17:00 presso la sede di Impact Hub, via Sanseverino, 95 Trento.

E’ necessario confermare l’iscrizione all’indirizzo <[email protected]>