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Materiali resistenti #2

Date
Oct 6th
Time
18:00 - 20:00
Location
Impact Hub Trento
Price
Free

Siamo di fronte ad una fase storica che ha nella velocità la propria caratteristica peculiare. Un importante valore se ne sappiamo fare  buon uso, un fattore di ulteriore instabilità e spaesamento se ne veniamo travolti. Capita a volte di sentirsi in balia degli eventi che ci circondano, laddove questi sembrano troppo grandi per poter essere influenzati dalle nostre azioni, limitate e spesso fragili.
Il globale e il locale continuano a entrare in contatto, spesso scontrandosi. Ogni dimensione del nostro vivere quotidiano viene influenzata da ciò che succede a migliaia di chilometri di distanza, rompendo definitivamente lo schema classico che divideva il qui dall’altrove. Flussi sempre più potenti (di denaro, di dati, di persone, di tecnologie, di conoscenze) attraversano il pianeta, determinandone una costante e frenetica trasformazione. Quel che ci sembra sufficientemente certo oggi rischia di non esserlo più domani.

Gli appuntamenti previsti all’interno della rassegna Materiali Resistenti costituiscono un’opportunità di approfondimento e discussione rivolta a tutta la cittadinanza, partendo da quelle che sono le competenze specifiche di Impact Hub e i suoi principali ambiti di intervento. Non si tratta quindi di un’estemporanea serie di eventi ma di un’azione in più che Impact Hub vuole mettere in campo per contribuire a rendere più vitale la vita culturale della città di Trento e dei territori che le stanno attorno.

La rassegna è inserita e finanziata all’interno della quinta edizione del Festival delle Resistenze Contemporanee www.piattaformaresistenze.it

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martedì 6 ottobre 2015

ore 18.00

Impact Hub Trento (via Sanseverino 95)

 

MATERIALI RESISTENTI #2

economia
Per raffreddare un edificio i sistemi di condizionamento pompano aria fredda verso l’alto. Per depurare l’acqua immettiamo sostanze chimiche che vi annientano tutte le forme di vita. Per produrre una batteria impieghiamo un’energia di gran lunga superiore a quella che fornirà. Produciamo e consumiamo intaccando risorse non rinnovabili o danneggiando in modo permanente l’ambiente. La blue economy di cui Gunter Pauli traccia i principi e descrive la concreta attuazione, è quella delle tecnologie ispirate dal funzionamento della natura e che opera materialmente attraverso le strategie della biomimesi. Diversamente dalla green economy, non richiede alle aziende di investire di più per salvare l’ambiente. Anzi, con minore impiego di capitali è in grado di creare maggiori flussi di reddito e di costruire al tempo stesso capitale sociale.
Coltivare funghi sui fondi di caffè, imitare i sistemi di raccolta dell’acqua di un coleottero per ridurre il riscaldamento globale, sostituire le lame in metallo dei rasoi “usa e getta” con fili di seta. Fantascienza? No, realtà.

 

Presentazione del libro “Blue Economy. 10 anni. 100 innovazioni. 100 milioni di posti di lavoro”, di Gunter Pauli (ed. Ambiente, 2010).

Sarà presente Luigi Bistagnino (Politecnico di Torino) che dialogherà con Michele Andreaus (Unitn, Facoltà di Economia)

 

 

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