Festival Informatici senza frontiere
Voci dal futuro
C’era una volta il digitale
dal 15 al 17 ottobre 2020 – Rovereto (TN)
Quaranta relatori, 18 talk e dibattiti trasmessi in streaming – 12 in presenza al Teatro Zandonai e 6 online – , una proiezione cinematografica, uno spettacolo teatrale in realtà virtuale, un laboratorio per bambini e un’installazione. Oltre 20 ore di incontri caricate su YouTube. Ecco i numeri della quarta edizione del Festival di Informatici Senza Frontiere svoltosi a Rovereto dal 15 al 17 ottobre.
Il festival, organizzato dalla onlus Informatici Senza Frontiere in partneship con il Comune di Rovereto, è stato curato da Impact Hub Trentino. Nel corso del festival sono stati affrontati contenuti cruciali legati all’impatto che
l’innovazione ha sulla società e sul suo sviluppo. Tutti gli interventi del festival sono pubblicati sul canale YouTube di Informatici Senza Frontiere.
Il Festival si è aperto con l’intervento congiunto di Dino Maurizio presidente ISF, Francesco Profumo, presidente FBK, Paolo Collini rettore dell’università di Trento e Lucia Sciacca, direttrice comunicazione Generali Italia.
A seguire, il professore Francesco Ricci ha indagato il rapporto fra l’uomo e le intelligenze artificiali. Federico Bomba di Sineglossa ha raccontato un’intelligenza artificiale di quartiere. Alfonso Fugetta è intervenuto su cultura e cittadinanza digitali. Altro tema approfondito è stato quello del pensiero computazionale come aiuto alla formazione dei bambini e dei ragazzi. Numerosi gli esempi di progetti che fuori e dentro la scuola avvicinano i ragazzi al coding e alla robotica.
Il professor Nicola De Pisapia e il conduttore radio Pepe Moder hanno riflettuto sull’impatto dello smartworking sulla mente dei lavoratori e su quali siano le competenze digitali necessarie nel mondo del lavoro. Su questo tema si sono confrontati anche Federico Ferrazza di Wired Italia e il giornalista Massimo Cerofolini. I professori Guglielmo Tamburrini e Norberto Patrignani hanno sollevato la questione di un uso etico delle nuove tecnologie, mentre la professoressa Paola Velardi ha evidenziato come anche gli algoritmi siano influenzati da stereotipi.
Stefano Epifani e Jonathan Napolitano hanno sviluppato il tema della sostenibilità digitale. Il genetista Massimo Delledonne ha rimarcato che la riscrittura del DNA è già una realtà. Non è mancata infine una riflesione sui rischi e i paradossi dei social network e sulla necessità di contrastare l’odio in rete, con l’intervento di Silvia Pochettino e Giulia Paciello.
Questi e altri appuntamenti hanno saputo coinvolgere il pubblico presente in sala e un non meno attento e curioso pubblico virtuale. Sold out lo spettacolo interattivo con i visori “Segnale D’allarme” in prima visione regionale nella sera di venerdì presso il Teatro Zandonai. Gli spettatori intervenuti hanno potuto sperimentare un’esperienza immersiva. Cuffie e visori li hanno trasportati in un teatro virtuale nel quale hanno assistito al monologo “La mia Battaglia” di Elio Germano.
All’Urban center è stata esposta “IL VISIONARIO DELLE MACCHINE – Progresso consapevole, bellezza, futuro”, un’installazione del gruppo di retro computing “Old computer Rovereto” che intende offrire una semplice, ma singolare testimonianza della rivoluzione informatica e digitale che ha caratterizzato i nostri ultimi 40 anni.