Salotti urbani 2020: all’insegna della cultura musicale
30 Giugno 2020 - trento

A partire da mercoledì 8 luglio tornano i Salotti urbani e questa volta in una location diversa: il cortile urbano di via Roma. Dopo lo stop forzato e il lockdown, tanta è la voglia di tornare alla normalità. Lo facciamo in sicurezza in un luogo diverso, sempre nel centro storico di Rovereto, parlando e ascoltando buona musica.

Saranno 4 i salotti Urbani 2020 che ci accompagneranno tutti i mercoledì del mese di luglio. Gli appuntamenti musicali e culturali sono stati curati da Giuliano Lott (giornalista,musicista, critico musicale). Musica a chiacchiere per raccontare in poco più di un’ora la più recente cultura musicale. Brani selezionati e diffusi tramite supporti classici (vinile su giradischi analogici) e cd si alterneranno durante un conviviale dibattito all’aperto.

I salotti si svolgono ad orario aperitivo – dalle 18.30 alle 20.30 –, nel cortile urbano di via Roma, grazie al sostegno del Comune di Rovereto. Dai Kraftwerk a Brian Eno passando per Frank Zappa questi i mostri sacri della musica che verranno raccontati negli appuntamenti. E l’ultimo, all’interno del festival Osvaldo tratterà il tema pubblico- privato e si svolgerà invece nel cortile della Chiesa di sant’Osvaldo.

Ecco il calendario:

8 luglio , ore 18:30 – 20.30
Salotti Urbani | KRAFTWERK – The Sound Of The Future
Cortile Urbano di via Roma

Il rivoluzionario gruppo tedesco che ha creato per primo musica con suoni sintetici. Una band affascinante e misteriosa che ha pubblicato pochi dischi in 50 anni, ma tutti innovativi e di grande influenza sul mondo del rock e non solo. Durante il lockdown se n’è andato Florian Schneider, uno dei due fondatori, ma l’idea radicale della loro
musica rimarrà per sempre come l’impronta degli autentici pionieri

 

15 luglio, ore 18:30 – 20.30
Salotti Urbani | FRANK ZAPPA: DOES HUMOUR BELONG TO MUSIC?
Cortile urbano di via Roma

Francis Vincent Zappa, icona del rock e spesso mal interpretato,  è stato senza alcun dubbio uno dei maggiori compositori del Novecento. Compositore e chitarrista insigne, già raccontato da molti biografi, attratto dalle avanguardie ma anche dal jazz e dal rock, e – perché no? – dal cabaret e dall’art performance, ha creato temi che
sovente ritornano – con le dovute variazioni nella sua vastissima discografia, riproposte in imprevedibili varianti, ed è tuttora oggetto di culto da parte dei musicisti più colti e sensibili.  A 27 anni dalla sua morte, proporremo una ricognizione ragionata sulla sua opera, partendo dalle origini con le Mothers of Inventions  (Freak Out, 1966) per arrivare alle ultime composizioni (The Yellow Shark, 1993), in un vorticoso turbine di esperienze che lo ha portato persino a candidarsi per la Casa Bianca, salvo ritirarsi in tempo perché “la politica non è il mio mestiere”. Tra i suoi dischi memorabili, il quasi cinquantenne Hot Rats.

 

22 luglio, ore 18:30 -20.30
Salotti Urbani | BRIAN ENO, THE NON-MUSICIAN
Cortile urbano di Via Roma

Brain Peter George St. John Bapstiste de La Salle Eno, di nobili ascendenze e onnivora cultura, è stato membro di memorabili rock band come i Roxy Music, ma ha soprattutto rivoluzionato il concetto di rock e di musicista, facendo a pezzi il suono codificato degli anni ‘70 e traghettandolo nel futuro, non solo attraverso le sue
esperienze di non-musicista (confrontandosi con collaboratori di primissimo livello come i Cluster, Harold Budd, Jon Hassell, David Byrne, David Bowie e molti altri), trasgredendo ogni regola ed anche reinventando il ruolo del produttore (dagli Ultravox! ai Devo, dai Talking Heads a David Bowie, fino agli U2) e incidendo in maniera profonda sullo stile e le modalità espressive più attuali, inventando persino generi nuovi come la musica cosiddetta “ambient”, di cui pose le basi a partire dal seminale Another Green World.

 

29 luglio, ore 18:30 -20.30
Salotti Urbani VS OSVALDO | OSVALDO: SPAZIO PUBBLICO – SPAZIO PRIVATO
Giardino della chiesa di Sant’Osvaldo

Con il festival Osvaldo è stato pensato un percorso musicale che spazia tra aspetti in apparenza contrapposti, dove la fruizione della musica è determinata dall’ambito in cui viene concepita, oppure consumata. Un itinerario ideale e al tempo stesso soggettivo in cui l’autobiografia si intreccia con la socialità, attraversando le esperienze musicali di almeno quattro decenni, incurante della filologia pedissequa, rivolto soprattutto a chi ama viaggiare con il pensiero attraverso l’ascolto.