Il nuovo mondo del lavoro: Il Fuoricentro di Impact Hub si conclude al Bar Educante
27 Agosto 2021 - trento

Come cambia il mondo del lavoro? Quanti modi ci sono per raccontare il mondo?

Sono queste le due domande principali sulle quali come Impact Hub Trentino abbiamo spinto a riflettere ragazzi e educatori negli incontri che – per progetto Fuoricentro – abbiamo tenuto al Bar Educate a san Giovanni di Fassa durante l’estate.

Progetto Fuoricentro  un è progetto di innovazione educativa che si rivolge a 3 territori del Trentino per sviluppare e consolidare il capitale sociale e psicologico dei ragazzi.

Il progetto  – a cui partecipiamo dal 2018 – è stato l’unico in Trentino ad essere stato selezionato e finanziato per 3 anni all’interno del bando nazionale “Adolescenza – con i bambini” promosso dall’ Impresa sociale “Con i Bambini” e vanta oltre 30 partner locali tra associazioni, cooperative, enti pubblici e privati ed andrà ad operare su 17 territori periferici della Provincia di Trento

In questi anni di attività siamo entrati nelle classi delle scuole medie della val di Fassa, della Paganella e della Valsugana con due principali attività. Con Professione Transformer abbiamo fatto conoscere ai ragazzi (ma anche ai docenti in appositi momenti) il mondo del lavoro che cambia e li abbiamo messi di fronte a giovani professionisti nei settori più diversi: illustratori, videomaker, scienziati, accompagnatori di territorio, scrittori …. Con Alternative CV invece abbiamo realizzato con loro un racconto di sé – un piccolo curriculum vita che parla di desideri e passioni – tramite video.
In questi incontri svolti all’interno del Bar Educante della Val di Fassa durante l’estate (gli ultimi in programma) i ragazzi delle scuole medie hanno da prima ascoltato e visto degli esempi di nuove e diverse professioni e si sono poi potuti concentrare sulle testimonianze di alcuni giovani professionisti.

 

Alessandro Monaci è alpinista, storico e pennivendolo di ventura. Ha raccontato la sua esperienza facendo capire come la scrittura possa essere una professione, senza nascondere che ci sono cose che è orgoglioso di firmare e altre che invece scrive su commissione. Ha anche raccontato come la sua passione di alpinista e scalatore lo abbiamo aiutato e inspirato nel ambito della scritture a del giornalismo.

Giulia Lenzi si è definita una videomaker freelance, innamorata del teatro e delle arti performative, sempre curiosa e in cerca di momenti significativi da catturare.

Ha raccontato del suo percorso di studi da Tecnico delle Riprese e del Montaggio alla SNCI – Scuola Nazionale di Cinema Indipendente, delle esperienza all’interno di set cinematografici indipendenti ricoprendo ruoli nei settori di regia (aiuto regia, segretaria edizione) e fotografia (operatore e assistente operatore), mentre sviluppava l’esperienza come videomaker.

Martina Melilli – artista, regista, autrice e organizzatrice culturale – ha spiegato come la sua opera – film e documentari in primis – è ispirata da ricerche di natura antropologica e documentaria, spesso in dialogo con le pratiche d’archivio. È infatti interessata alla memoria, alla storia, agli immaginari individuali e collettivi.

Negli interventi dei professionisti sono emersi diversi sguardi e modi di raccontare il mondo e è stata lampante la consapevolezza dei “nostri testimoni”: di non essere solo una cosa, lo spirito imprenditivo e la capacità di fare delle proprie passioni un mestiere.