Digital inclusion
29 Novembre 2021 - Stefania Costa

Spesso accade che alcune persone richiedenti e titolari di protezione internazionale siano in difficoltà ad accedere a quei servizi on-line necessari per avere a che fare con la pubblica amministrazione. Prendere un appuntamento per una visita medica,  fare una pratica all’anagrafe o all’Agenzia del lavoro a all’INPS, produrre documentazione per il CAF o il patronato, iscriversi a scuola o semplicemente stampare un documento può diventare per queste persone un ostacolo.

Sia per la mancanza di competenze specifiche, sia perché non hanno a disposizione strumentazione adeguata l’accesso a questi servizi diventa impossibile.

E il problema è diventato più grande in seguito alla pandemia, che ha reso l’accesso agli uffici più complicata.

Per far fronte a questa necessità Centro Astalli – in collaborazione con Acli Trentine, Informatici Senza Frontiere e Impact Hub Trentino – ha dato vita al progetto Digital Inclusion – sostenuto da Fondazione Caritro – che prevede sia l’attivazione di uno sportello informatico di aiuto ai richiedenti asilo sia la realizzazione di laboratori formativi per fornire loro le competenze digitali necessarie.

 

Ma andiamo per ordine.

La prima azione ad essere messa in campo è stata l’attivazione di un servizio di sportello per facilitare la fruizione dei servizi territoriali in modalità on-line da parte delle persone richiedenti e titolari protezione internazionale presenti a Trento.

Allo sportello, aperto da marzo in via Passirio 9, i richiedenti asilo possono trovare una persona che può sia aiutarli ad accedere ai servizi telematici che orientarli sulla tipologia di servizi presenti.

Gli sportellisti vengono preparati al compito dagli operatori delle Acli Trentine.

La seconda fase del progetto si è concentrata invece sulla formazione ad operatori e volontari dell’Associazione Centro Astalli Trento e Acli Trentine per l’acquisizione di strumenti volti alla trasmissione di competenze digitali di base. A tenere il corso (16h) sono stati i docenti di Informatici Senza Frontiere, la onlus che ha nella lotta al digital divide uno dei suoi obiettivi.

Ora sono proprio gli operatori e i volontari formati a fare, nella fase tre, gli esperti che gestiscono dei cicli laboratoriali di alfabetizzazione digitale a cui parteciperanno le persone richiedenti e titolari protezione internazionale che necessitano di acquisire e/o potenziare le competenze digitali di base e di familiarizzare con le applicazioni e le funzionalità dello smartphone.

I laboratori si concentrano su come scaricare e utilizzare le app più comuni, sull’utilizzo della mail, la gestione dei documenti e la navigazione in internet e accesso a siti utili (es. Agenzia del Lavoro, Azienda sanitaria etc.). Nell’ultimo si è attivato e imparato a usare lo Spid.

Il progetto ha un carattere sperimentale e prevede anche la raccolta e l’analisi dei dati relativa agli accessi allo sportello, oltre all’attività di comunicazione e diffusione dell’esperienza tra gli attori locali del sistema di welfare, che è proprio la parte che curiamo noi di Impact Hub.